Il Fantasma del Campidoglio - Roma

All’ombra del Colosseo, di notte, quando la città eterna è immersa nel sonno profondo, riemergono dalle pieghe dell'oblio, le anime di quanti nei secoli non hanno trovato la pace. Essi aleggiano indisturbati. Sono fantasmi: alcuni celebri, altri meno, ma tutti desiderosi di infestare quei luoghi dove giornalmente passeggiano gli ignari viventi.

Non stiamo parlando del celebre film "Fantasmi a Roma" di Antonio Pietrangeli, ma, di fatti che forse lasciano poco spazio all’immaginazione, passando da una "realtà non ordinaria", a un fenomeno che potrebbe essere tangibile e comprovato da testimonianze, attendibili, al di là di ogni ragionevole dubbio.

Quello che si racconta sul colle capitolino, al Campidoglio, e più precisamente nel Palazzo Senatorio, sembrerebbe più di una popolare diceria: un frate, che in epoca medievale, trovò la morte, dopo essere stato murato vivo all'ultimo piano della Torre di Niccolò V. Egli, si racconta, fu sorpreso a copulare con la moglie di un comandante di guarnigione di guardia al Campidoglio, il quale mosso dalla gelosia, per vendetta lo condannò a una morte crudele di lenta agonia.

Il fatto riportato con dovizia di particolari da Marco Dall'Asta, sul sito istituzionale del Comune di Roma, ci racconta che, il fantasma del frate aleggi ancor’oggi fra le mura del palazzo, manifestando la sua presenza: rumori di catene, bisbigli, imposte che si chiudono misteriosamente per poi aprirsi di nuovo, oggetti che scompaiono, per poi ricomparire in altri luoghi.

Di questi strabilianti fenomeni, sono da sempre testimoni coloro che operano e lavorano nel palazzo, soprattutto i dipendenti più vecchi.

Gli avvenimenti, accadono al calar delle tenebre, e, si accentuano soprattutto la notte del 9 dicembre, data in cui probabilmente il frate passò a miglior vita.

A seguito di questi ripetuti e misteriosi fenomeni, nel 2011, durante la Giunta Alemanno, un impiegato dell’ufficio Stampa del Comune che ha voluto mantenere l’anonimato, interpellò l’Associazione di Ricerca Scientifica "Ghost Hunters Roma". Questo Gruppo di Ricerca opera in Italia da circa dieci anni, al fine di fare chiarezza, ma, soprattutto di accertare la veridicità sulle segnalazioni dei fenomeni paranormali. I "Ghost Hunters Roma", scortati dal comandante dei vigili, iniziarono l’indagine paranormale ascoltando i testimoni e vagliati i fatti narrati:

"Non parliamo di persone prive di senno ma di elementi facenti parte del Corpo di Guardia della più importante sede amministrativa della Capitale; persone non affatto facilmente suggestionabili" ci racconta Daniele Cipriani Presidente Associazione di Ricerca Scientifica GHR.

Alla fine dell’indagine, il Gruppo decise di effettuare una ricerca sul campo. Le notti del 9 e del 15 dicembre, vennero sistemate al’interno del Palazzo Senatorio le videocamere, i registratori audio, e le macchine termografiche, al fine di rilevare il più minimo dettaglio anomalo.

"Operando con la telecamera termica, notai personalmente una formazione di calore anomala in un punto totalmente spoglio di arredo (quindi non poteva trattarsi di un abbaglio) e istintivamente scattai una foto" racconta Daniele, aggiungendo "Durante

lo scatto quella che sembrava una macchia di calore astratta prese una forma che ricordava significativamente quella di un monaco".

Terminate le indagini, il Gruppo di Ricerca ha dedotto che qualcosa di anomalo all’interno del Palazzo accadde, tuttavia non sono state raccolte prove sufficienti per stabilire che si tratti proprio del monaco della leggenda.

La loro ricerca, nel dettaglio, è visionabile sul loro sito web: www.ghosthuntersroma.it.

Questa e una delle tante storie, non ordinarie, che avvolgono il Campidoglio, storie che possono far sorridere, oppure riflettere. L’essere umano è qui solo di passaggio? O qualcosa sopravvive dopo la morte, che non necessariamente significa fine.

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