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Visualizzazione dei post da giugno, 2020

Il Fantasma della moglie di Cagliostro – Roma

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In piazza Sant'Apollonia, dove un tempo sorgeva il convento dell'Oliva, compare una misteriosa ed eterea figura femminile: Lorenza Feliciani, che, proprio in questo monastero, finì gli ultimi giorni della sua avventurosa vita. La donna fu moglie e compagna del Celebre Conte Cagliostro. Nata a Trastevere, in via delle Grotte, da un’umile famiglia, intreccia giovanissima, a soli quindici anni, la sua vita a quella del Conte, divenendo per tutti Serafina Cagliostro. La Carriera di Cagliostro, (alchimista, negromante, guaritore ed eretico) ha termine proprio per colpa di Lorenza, che, lo denuncia alle autorità ecclesiastiche, le quali, dopo averlo catturato, lo mandano prigioniero in una rocca fortificata in quel di San Leo. Nelle notti d'autunno, quando la città eterna è immersa nel sonno, lo spettro di Lorenza riemerge dalle pieghe dell'oblio, e ripercorre la stessa strada che fece quel fatidico giorno in cui tradì l'amato marito. Con aria di pentimento giunge in

I Fantasmi del Castello di Drottningholm

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Il castello di Drottningholm, a Stocolma, residenza dei reali di Svezia Sarebbe infestato dai fantasmi. Ad affermarlo non sarebbero gli acchiappafantasmi di turno ma, bensì Lei, Silvia Regina di Svezia consorte di Re Carlo XVI Gustavo. La sovrana durante un’intervista rilasciata all’emittente televisiva SVT1, la principale emittente televisiva Svedese, ha dichiarato che all’interno della reggia, una splendida costruzione del 17° secolo, si manifesterebbero i fantasmi: " Nel castello di Drottningholm, residenza della famiglia reale, percepiamo la loro presenza. Sono piccoli amici, i fantasmi. Sono sempre amichevoli, ma hai comunque la sensazione chiara, a Drottningholm, di non essere completamente solo ". Dello stesso parere, sua cognata, sua altezza la principessa Cristina, Sorella di Re Carlo, la quale dichiara che all’interno della residenza, si percepisce una grande energia, e che tal volta si manifesta, concretizzandosi in una vera e propria manifestazione Il castel

Santa Sabina e la Pietra del Diavolo - Roma

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Sul colle Aventino, della città eterna si trova una delle più belle e conservate basiliche del periodo paleocristiano. In questo luogo la vegetazione è rigogliosa e il profumo degli aranci contribuisce a rendere la basilica un posto unico e incantevole. Costruita sulla tomba della martire romana Sabina, la chiesa cambia il suo assetto per passare al barocco e successivamente al neo paleocristiano. Per la bellezza e il grande fascino è scelta dalle giovani coppie che vogliono convolare a nozze, coronando qui il loro sogno d’amore. All’interno della sacra costruzione, in un angolo a sinistra si trova una colonna tortile candida come la neve, su cui poggia una pietra nera come l’abisso. Questo misterioso macigno è conosciuto come " lapis diaboli " la pietra del diavolo. Di forma tondeggiante sulla sua superficie spiccano dei solchi che potrebbero far pensare a incisioni d’artiglio. Una leggenda del 1220 racconta che San Domenico, che a quel tempo soggiornava nella basilic

Una strega di nome Finnicella - Roma

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Chi non ricorda Finnicella, la bellissima maliarda del film "Mia moglie è una strega" interpretata da Eleonora Giorgi con Renato Pozzetto? Bene Finnicella non è un personaggio inventato, da Franco Marotta e da Laura Toscano per il film diretto nel 1980 da Castellano e Pippolo, ma è un personaggio veramente esistito, nella Roma del XV secolo. Finnicella il cui nome è riportato dalle cronache capitoline, potremmo definirla la capostipite delle streghe (dal latino "s trix", che significa uccello notturno) bruciate nel mondo, ree di esercitare le arti malefiche. La sua condanna al rogo, eseguita a Roma l’8 luglio 1424 sulla piazza del Campidoglio, segna l’inizio di quella che verrà poi indicata come la caccia alle streghe nel mondo vecchio e nuovo, segnando così uno dei periodi più bui, quelli in cui il braccio secolare di Santa Romana Chiesa si macchiò di innumerevoli crimini. Fu Innocenzo VIII, nel 1484, a dar via a questa crudele crociata con la sua bolla "

Matteuccia da Todi prima strega recatasi in volo al sabba di Benevento - Todi

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"Unguento unguento, mandame alla noce de Benevento. Supra acqua et supra vento et supra omne maltempo". Questa frase dai toni cupi e assai misteriosi, compare, per la prima volta, durante uno dei primi processi alle donne accusate di stregoneria in quel di Todi in Umbria. Matteuccia Di Francesco, questo il suo nome, viene definita una tra le prime strega arse al rogo, in Europa, il 20 marzo 1428. Matteuccia da Todi, originaria di Ripabianca, è stata la prima accusata di essersi recata in volo al sabba di Benevento, assistita dal diavolo Lucibello, grazie alla sopracitata formula e a un unguento composto di grasso d’avvoltoio, sangue di neonato e nottola cosparso su tutto il suo corpo. I verbali dei processi, redatti minuziosamente da un notaio incaricato e custoditi oggi nella biblioteca comunale di Todi, ci narrano le atrocità con il quale i carcerieri estorsero alla donna le confessioni dei suoi presunti delitti, tra i quali, al marito fedifrago che non solo tradiva la

Il Mistero del Tulpa - Tibet

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Secondo la mitologia tibetana il Tulpa è un’entità tangibile e visibile creata dalla fervida immaginazione di una persona dotata di mistici poteri. Definita anche "forma pensata o pensiero", la particolarità di quest’entità, è quella che può essere percepita e toccata da chiunque, e non solo da chi l’ha generata. Per far sì che un Tulpa possa esistere, in questo mondo, bisogna essere padroni di sistemi meditativi superiori come quelli di alcuni lama tantrici del Tibet. Essi grazie a lunghe e profonde meditazioni possono plasmare questa forma energetica dal mondo astrale affinché si trasferisca poi sul mondo fisico, prendendo forza e vigore da colui che l’ha creata. Una volta che la "forma pensiero" ha preso sostanza nel nostro mondo, può essere comandata a piacimento da colui che l’ha evocata, a patto però, che egli sia in grado di continuare a sottometterla. Tal volta accade che questa energia riesca a raggiungere un certo grado di consapevolezza evolvendosi e

Ruggero I d'Altavilla, e il Miraggio della Fata Morgana – Scilla (RC)

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Per rimanere incantati dal sortilegio della mitica Fata Morgana, non occorre recarsi in Cornovaglia ma basta passeggiare per le magnifiche coste Regine nei pressi di Scilla. Quando la temperatura dell’aria in prossimità del mare e minore dell’aria sovrastante, e cielo e mare sono perfettamente immobili, avviene un fenomeno di rifrazione molto particolare: in quel momento da Scilla, la Sicilia e   in particolare la città di Messina, appaiono vicinissime addirittura da poter distinguere i veicoli in movimento o le persone a passeggio per le strade, quasi come se si potesse toccarle. La leggenda, ci racconta che tale prodigio sia avvenuto la prima volta a causa di un sortilegio della Fata Morgana, la quale voleva convincere Ruggero I d'Altavilla, ultimo rampollo del nobile Tancredi, a conquistare la Sicilia, che in quel tempo era dominio degli arabi, servendosi della magia.   Il nobile Ruggero, mentre dall’alto della rupe di Scilla contemplava le coste siciliane, meta della su

Elizabeth Erzsebet Bathory, la Contessa Vampiro – Ungheria/Romania

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Se qualcuno credeva che solo Vlad III° Principe di Valacchia si divertisse a cospargersi del sangue delle sue vittime, si sbagliava. Anche la Contessa Elizabeth Bathory, la cui famiglia dominò nell’Europa centro-orientale, tra cui Romania, Ungheria e Polonia, aveva la stessa diabolica abitudine. Elizabeth era una donna fuori dai canoni per la sua epoca, alta e bella, il cui fascino non passava inosservato. All’età di 15 anni va in sposa a Ferenc Nádasdy , il cavaliere nero d’Ungheria , signore del castello di Csejthe in Transilvania. Durante le lunghe assenze del marito, per passare il tempo, complici alcuni suoi domestici e governanti, la contessa organizzava nel castello orge e giochi macabri, in compagnia di alchimisti e fattucchiere. Ella si divertiva a torturare i poveri villici, soprattutto donne, scorticandoli ed era convinta che il sangue delle vergini fosse per la sua pelle un tonico dalle magiche virtù. Furono seicento le sue vittime e quando la verità sulle sue nefandezze

Il Segugio Infernale - Bungay, Suffolk, (UK)

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Tra le tante leggende che popolano il folklore britannico, v’è n’è una molto inquietante, quella del "Hellhounds", il segugio infernale. Simili a grossi cani neri, con gli occhi rossi iniettati di sangue, queste terribili creature, spesso associate al diavolo, si manifestano in circostanze misteriose e la loro apparizione spesso preannuncia sventure. Secondo una credenza molto accreditata, ripresa anche dalla cinematografia e dalle serie Tv, tra cui Supernaturale, essi sarebbero gli araldi del demonio, preposti al recupero dell’anima umana, per trascinarla all’inferno quando si conclude l’accordo tra l’essere umano e il maligno, relativo alla vendita dell’anima in cambio di favori materiali. Pare che a Bungay, paese della contea di Suffolk, in Inghilterra, la sua presenza sia molto segnalata.

Il Fantasma del Castello della Lucertola – Apricale

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Nell’entroterra di Bordighera, percorrendo oltre dieci chilometri dalla costa, si arriva al Borgo di Apricale, che fu fondato dai conti di Ventimiglia, approssimativamente verso il X secolo d.c.. In posizione dominate fa la sua bella vista il Castello detto della Lucertola, anche esso del X secolo, attorno al quale si è sviluppato il resto del borgo. La fortificazione, che fu rimaneggiata nei secoli successivi, vide avvicendarsi diversi proprietari a seconda del periodo storico. Attualmente è di proprietà del Comune e al suo interno, oltre a essere conservati documenti e reperti, si tengono importanti eventi culturali e mostre. La storia del Castello s’intreccia con vicenda della bellissima contessa Cristina Anna Bellomo (1861-1904), che visse nel maniero a cavallo tra il 1800 e il 1900, il fantasma della quale si dice aleggi ancor oggi in quella che fu la sua ultima dimora. La sua vita ricorda un po’ quella delle principesse delle fiabe ma purtroppo senza il tradizionale lieto fine

Il Paese delle Cento Vedove – Cervo

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Il paese di Cervo, un villaggio medievale il cui nome è la trasformazione dal latino al volgare della parola Cervus, è stato certificato come uno dei Borghi più belli d’Italia. Il centro, che conserva ancor oggi mura e torri cinquecentesche, circondato da lussureggianti colline, si specchia imponente sul mare. I suoi abitanti erano prevalentemente dediti alla pesca, in particolare quella del corallo rosso della quale erano esperti raccoglitori. Fu grazie a questa loro particolarità professionale che i "Corallini di Cervo", noti in tutta la Liguria, finanziarono la costruzione della chiesa di San Giovanni Battista detta anche dei Corallini. Essi, partivano via mare sulle rotte del mediterraneo, luogo assai pericoloso all’epoca per le incursioni saracene, alla volta di Sardegna e Corsica al fine di ritrovare quello che era stato definito l’oro rosso del mare. I luoghi più ricchi di corallo venivano celati segretamente un segreto che gli stessi pescatori non confidavano nem

L’Ossario di Sedlec – Repubblica Ceca

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A 70 kilometri da Praga, nella frazione della cittadina Kutná Hora, Sedlec, si trova uno degli ossari più grandi d’Europa. All’interno della cripta, sotto la chiesa del cimitero, si trovano le ossa di circa 40.000 scheletri che creano un gioco d’arredamento di grande impatto emotivo. Nel 1278, un abate cistercense, dal suo viaggio in terra santa, portò a Sedlec una giara contenete terra del Golgota, che, fu dispersa sopra il cimitero. Da quel giorno molte persone provenienti da tutta Europa vollero che i propri cari fossero sepolti in questo luogo, al fine di ottenere per i defunti la redenzione di tutti i peccati. Nel corso dei secoli, le numerose ossa, furono accatastate nella cripta sottostane la chiesetta. Nel 1870, un artista tal František Rint, diede a tali ossa un ordinamento più artistico utilizzandole per creare composizioni decorative: sculture, candelieri, stemmi araldi e altro ancora. Il luogo è metà di migliaia di turisti, attirati da questa particolarità. Alcuni di

Leonardo Da Vinci Genio oltre i confini del conoscibile

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Leonardo Da Vinci è tutt’oggi considerato una delle più grandi menti che il mondo abbia mai conosciuto. Spirito libero, Leonardo, eccelleva non solo nella pittura, ma anche in ingegneria, anatomia, geologia, era ingegnere e inventore di eccezionale perspicacia, un vero genio universale. Le sue invenzioni precorrono i tempi di almeno cinquecento anni, avendo progettato: armi da guerra, elicotteri, sommergibili, carri armati e tanto altro ancora. Ma una mente, anche se cosi evoluta, può aver avuto da solo tanta intuizione? E’ davvero tutto frutto del suo grande ingegno o Leonardo sapeva perché aveva scrutato il futuro? I teorici degli antichi visitatori, quelli convinti che civiltà extraterrestri da millenni solchino i nostri cieli, non hanno dubbi: l’arte di Leonardo è stata influenzata dagli alieni. David Childres, autore e proprietario della casa editrice Adventures Unlimited Press, specializzata in libri sui misteri antichi, ci dice che Leonardo potrebbe aver avuto contatti co

Le Streghe di Nogarèdo - Trento

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Una bellissima canzone di Ivano Fossati, Lunaio di Settembre , ci parla della triste storia delle presunte streghe processate tra il 1646 e 1647 a Nogarèdo un comune nella provincia di Trento. Il nome del paese, Nogaredo, sembra derivi da Nux che significa guarda caso noce: una pianta molto amata dalle streghe, il cui termine, deriva dal latino Strix e significa uccello notturno. Le donne, trucidate dall’inquisizione, il più delle volte, non avevano nulla a che fare con le accuse che gli erano mosse, spesso si trattava di povere donne di umili condizioni la cui colpa era soltanto quella di aver conservato e tramandato quelle tradizioni popolari, legate alla natura, che derivano da un paganesimo mai estirpato da Santa Romana Chiesa: erboriste, levatrici e   vedove erano tra le più accusate. Fu Innocenzo VIII, nel 1484, a dar via a questa crudele crociata con la sua bolla “ Summis desiderantes affectibus“ (Desiderando con supremo ardore) incaricando   i frati Dominicani, Heinric

Il Mistero del Ponte di Siano - (CZ)

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Siano è una frazione del comune di Catanzaro, in Calabria, in questo territorio, anni orsono, accadde un fatto tanto singolare da destare l’interesse dei media, soprattutto quelli televisivi. Nel 1994 la trasmissione di Rai 2 "Misteri" condotta da Lorenza Foschini, dedicò a questa storia uno speciale. Una delle vallate della città, quella dove scorre il fiume Musofalo, è congiunta da un ponte, chiamato dai locali "viadotto di Siano". Questo luogo ha una triste fama, in quanto nei tempi passati, era utilizzato per i suicidi. Il 13 Febbraio 1936, fu rinvenuto in fondo al viadotto, il cadavere di un giovane diciannovenne tal Giuseppe Veraldi e le forze dell’ordine archiviarono il caso come uno dei tanti suicidi, che il luogo annoverava nella sua storia. Ma, quest’episodio, non era destinato a perdersi nell’oblio, infatti, qualche tempo dopo tornò agli onori della cronaca. Il 5 gennaio 1939 una ragazza di 17 anni, tal Maria Talarico, si trovò, a passare sopra il v

Il Lato Nascosto del Nazismo tra Astrologia ed Esoterismo

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L’argomento da me trattato in questo post non intende condividere, esaltare, o giustificare gli orrori causati dall’applicazione pratica di queste teorie. E’ tuttavia interessante analizzare con occhio critico ma aperto quell’aspetto che spesso la storiografia ufficiale rifiuta, relegandolo, magari giustamente, al mondo della fantapolitica. Premessa Alcune leggende riprese nei circoli esoterici del 1800 e che la dottrina esoterica del nazionalsocialismo inglobò in se sostenevano quando segue: il popolo Germanico era diretto discendente degli Ariani, una enigmatica popolazione che 4000 anni prima di Cristo invase, dividendosi in due ceppi primari, il continente europeo e quello indiano. Il termine “Ariya” (ariano) deriva dalla lingua Sanscrita e significa “nobile”. Quando si parla di “Ariano” ci si riferisce ad una razza che si è evoluta nello spirito che è presente nella natura fino dagli albori dei tempi. La razza Ariana Primordiale sarebbe stata in netto contrasto c