Ruggero I d'Altavilla, e il Miraggio della Fata Morgana – Scilla (RC)

Per rimanere incantati dal sortilegio della mitica Fata Morgana, non occorre recarsi in Cornovaglia ma basta passeggiare per le magnifiche coste Regine nei pressi di Scilla.

Quando la temperatura dell’aria in prossimità del mare e minore dell’aria sovrastante, e cielo e mare sono perfettamente immobili, avviene un fenomeno di rifrazione molto particolare: in quel momento da Scilla, la Sicilia e  in particolare la città di Messina, appaiono vicinissime addirittura da poter distinguere i veicoli in movimento o le persone a passeggio per le strade, quasi come se si potesse toccarle.

La leggenda, ci racconta che tale prodigio sia avvenuto la prima volta a causa di un sortilegio della Fata Morgana, la quale voleva convincere Ruggero I d'Altavilla, ultimo rampollo del nobile Tancredi, a conquistare la Sicilia, che in quel tempo era dominio degli arabi, servendosi della magia. 

Il nobile Ruggero, mentre dall’alto della rupe di Scilla contemplava le coste siciliane, meta della sua brama di conquista, non poté fare a meno di pensare che l’impresa si preannunciava ardua, essendo il suo esercito di gran lunga inferiore a quello degli arabi. Ad un tratto, egli udì dei lamenti mescolati a  della musica festante provenienti dalla città di Messina: erano  le urla di disperazione di quanti stavano soffrendo, sovrastati dai canti di gioia dei loro oppressori.

Fu in quel momento, che dalle acque cristalline del mare, emerse una magnifica fanciulla: era la mitica Fata Morgana, che attratta dai pensieri del prode condottiero decise di palesarsi.

Lei, domandò a lui, quale era la causa di tal turbamento, nonostante  a la furba strega, conoscesse già la risposta poiché capace di leggere nel pensiero.

Ruggero, confidò alla bella dama, le sue perplessità e lei mossa dai nobili sentimenti del prode guerriero, gli offrì il suo aiuto senza pretendere nulla in cambio: “farò per te un ponte di cristallo affinché tu possa, col tuo esercito, giungere in men che non si dica, alle rive della città di Messina”.

Ruggero declinò la allettante proposta, spiegando alla fata, che, un nobile fervente servo della Croce di Cristo, mai si sarebbe prestato ad utilizzare la magia per i propri scopi, e ringraziandola tentò di congedarsi da lei.

Ma ella, la sorellastra di re Artù,  tentò in tutti i modi di esercitare il suo magico fascino sull’integerrimo Re, e con un cenno della sua mano fece si che le due coste si avvicinassero al punto di essere attraversate a piedi.  Le fatiche di Morgana furono vane, il prode Ruggero, preferì impiegare trent’anni nella conquista dell’isola, piuttosto che cedere, affidandosi alle forze oscure della potentissima maga.

Se vi capita di passare da Scilla, oltre che cercare d’incontrare i mostri di ellenica memoria “Cariddi e Scilla”, fermatevi ad osservare le coste Siciliane, con un po’ di fortuna, magari, potreste osservare il Miraggio della Fata Morgana, ne vale sicuramente la pena.

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