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Ghost Tour Genovese da oltre 20 anni per un divertimento fantasmatico

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Ghost Tour Genovese da oltre 20 anni per un divertimento fantasmatico La nascita di Genova, così come quella di altre città, ha offerto spunti per miti e leggende... Secondo una di queste, a fondare la città sarebbe stato un compagno di Enea, l'eroe scampato fortunosamente, portando con sé il padre Anchise ed il figlio Ascanio, alla drammatica distruzione di Troia. Comunque, l'insediamento umano all'origine della città, è certamente antico e precedente all'età romana: componenti celtiche e mediterranee si mescolavano nelle caratteristiche di quei primi abitanti. Divenuta parte dell’impero romano e in seguito presidio dell'impero bizantino, viene conquistata nel 641 d.C. da Re Rotari dei longobardi e transitando per l’era Carolingia, raggiunge sul principio dell’anno mille una sua autonomia rispetto al Sacro Romano Impero. In una terra dai fasti così antichi, sono fiorite nel corso dei secoli numerose leggende, che narrano le gesta di eroi intramontabili, cosi come s

Il Fantasma della Baronessa di Carini – Carini (PA)

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Il Castello di Carini è una fortezza medievale che sorge nell’omonima cittadina in provincia di Palermo in Sicilia e domina dall’alto della rupe e si affaccia in bella vista con i suoi imponenti torrioni. Fra queste mura nel 1543 Donna Laura Lanza, figlia di Don Cesare Lanza Conte di Mussomeli, andò giovanissima (14 anni), in sposa al Barone di Carini Vincenzo La Grua e Talamanca. Il matrimonio celebrato non certo per amore, si rivelò quasi subito un completo fallimento, che sfociò in una tremenda tragedia. Il Barone di Carini era un uomo di poco valore, sottomesso al prepotente suocero, il quale lo considerava più il custode della figlia che, un marito onorevole e valoroso. Laura, la Baronessa, sola e sempre più trascurata intrecciò un’amicizia sempre più intensa con Ludovico Vernagallo, un giovane uomo che fin da bambino aveva frequentato il casato dei Lanza. Naturalmente sappiamo, come certe profonde amicizie possano suscitare la maldicenza in quanti vedono il peccato ovunque

Lupo Mannaro della Lunigiana - Pontremoli

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Di tutte le creature mitologiche che popolano l’immaginario dei mostri umani, quello dell’uomo lupo è sicuramente uno dei più affascinanti. Portato alla ribalta mediatica per le apparizioni sul piccolo e grande schermo, questa creatura ci richiama alle più ancestrali paure, quella della bestia che vive dentro ognuno di noi. Presenti in ogni cultura e chiamato in modi differenti, il licantropo pare essere diverso dal lupo mannaro. Il primo, il cui nome deriverebbe dal greco lýkos, "lupo" e ánthropos, "uomo" letteralmente uomo lupo, sarebbe un essere umano che può trasformarsi in lupo in qualsiasi momento esso voglia, mantenendo la ragione umana. Il lupo mannaro invece, il cui nome deriva dal latino volgare lupus hominarius “lupo mangiatore di uomini”, è un uomo che contro la sua volontà si trasformerebbe in lupo durante il plenilunio, perdendo completamente l’uso della ragione. Una delle leggende più note sull’origine di queste creature, la ritroviamo nel mito greco

Il Fantasma del Re di Maggio - Asti

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Ad Asti, e più precisamente davanti al suo municipio, in Piazza San Secondo è stata segnala più volte una “presenza”, nella quale qualcuno ha riconosciuto Umberto II di Savoia. Succeduto a suo padre, Vittorio Emanuele III, fu definito il Re di Maggio, perché il suo regno durò circa un mese a partire dal 9 maggio 1946. Le apparizioni di questa presunta entità risalirebbero al 2011, e mai prima, (chissà forse perché l’esilio decretato subito dopo l’avvento della Repubblica non relegò soltanto le sue spoglie mortali in Portogallo, ma probabilmente anche il suo spirito). Ora che il veto che vietava l’ingresso in Italia dei discendenti dei reali è caduto dal 2002, probabilmente anche la sua entità disincarnata, sentendosi libera da vincoli, ha voluto rientrare nella sua bella Italia. La presenza è stata segnalata più volte da diversi cittadini astigiani, tra cui alcuni dipendenti del Municipio, compresa la moglie di un consigliere comunale, tutit naturalmente rimasti anonimi. Stante i racco

Il Bambino Vampiro - Lugnano, Valle del Tevere - Umbria

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Il mondo antico è spesso ricco di crudeli e macabri rituali, intrisi di magia e paganesimo, che spesso tornano alla luce grazie al paziente lavoro di ricercatori specializzati, che riescono a riportare alla luce i misteri sepolti, è il caso di dirlo, nelle pieghe del tempo. E’ di recente scoperta, Ottobre 2018, nella zona di Lugnano, una località della valle del Tevere, Poggio Gramignano, situata in Umbria, in quella che è stata definita la "Necropoli dei Bambini", una sepoltura dal contenuto raccapricciante: i resti di un bambino, del V secolo d.C., tumulato con un mattone in bocca, che è subito stato ribattezzato "Il Bambino Vampiro". Nella stessa zona i ricercatori hanno rilevato molti indizi che fanno supporre che i morti di questo cimitero, compresa il bambino vampiro, siano deceduti a causa di una malattia pestilenziale di tipo malarico. L’intervento di recupero, condotto da ricercatori della Stanford University con la collaborazione con della Soprintende

Ca’ de Anime: Voltri

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A Genova molti conoscono La Ca’ de Anime,: a Voltri probabilmente tutti la conoscono, ma in tanti non sanno perché si chiami così. A pochi chilometri da Voltri, sull'antica Via del Sale, vi è una casa di campagna, una palazzina di due piani come tante altre. Questa costruzione nel Medioevo fu adibita a locanda, dove viandanti, artigiani e guerrieri potevano rifocillarsi quando in viaggio percorrevano la Via del Sale. I gestori di questa locanda erano però una vera e propria congrega di briganti; infatti le camere che offrivano a certi ospiti erano un tantino speciali. Quando un cliente dall’aria facoltosa giungeva in albergo, gli veniva assegnata una stanza dal soffitto mobile. Di notte, cogliendo l’ospite in pieno sonno, i gestori si calavano dal soffitto e uccidevano il malcapitato per derubarlo. I corpi senza vita venivano poi gettati in una botola accessibile dalla cantina. Ma si sa, niente dura per sempre, e così anche i nostri delinquenti di altri tempi vennero scoperti e g

Il Fantasma del Campidoglio - Roma

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All’ombra del Colosseo, di notte, quando la città eterna è immersa nel sonno profondo, riemergono dalle pieghe dell'oblio, le anime di quanti nei secoli non hanno trovato la pace. Essi aleggiano indisturbati. Sono fantasmi: alcuni celebri, altri meno, ma tutti desiderosi di infestare quei luoghi dove giornalmente passeggiano gli ignari viventi. Non stiamo parlando del celebre film "Fantasmi a Roma" di Antonio Pietrangeli, ma, di fatti che forse lasciano poco spazio all’immaginazione, passando da una "realtà non ordinaria", a un fenomeno che potrebbe essere tangibile e comprovato da testimonianze, attendibili, al di là di ogni ragionevole dubbio. Quello che si racconta sul colle capitolino, al Campidoglio, e più precisamente nel Palazzo Senatorio, sembrerebbe più di una popolare diceria: un frate, che in epoca medievale, trovò la morte, dopo essere stato murato vivo all'ultimo piano della Torre di Niccolò V. Egli, si racconta, fu sorpreso a copulare con l

Il Fantasma del castello di Sannicandro - Sannicandro di Bari

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In provincia di Bari, a Sannicandro, sorge un’imponente fortezza composta di due parti distinte, che in epoche differenti, sono state inserite l’una dentro l’altra. Il maniero, fu edificato su un avamposto fortificato preesistente durante la dominazione normanna, e, fu rimaneggiato successivamente durante il regno di Federico II di Svevia. All’interno delle solide mura, come spesso accade, una tragedia d’amore lega indissolubilmente un fantasma a questa costruzione, che, si dice obbligato a vagare senza pace alcuna. Si tratterebbe dello spettro di una giovane donna, Mencia che, verso il 1540 si tolse la vita dopo che il suo grande amore, un ufficiale spagnolo, fu impiccato davanti ai suoi occhi. I due innamorati per coronare il loro sogno decisero di fuggire, ma non avendo denaro a disposizione, Mencia fu costretta, suo malgrado, a sottrarlo a un nobiluomo della zona. Dopo la loro cattura, e la punizione capitale dell’ufficiale spagnolo, la giovane donna, fu obbligata ad andare in spos

Il Fantasma della moglie di Cagliostro – Roma

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In piazza Sant'Apollonia, dove un tempo sorgeva il convento dell'Oliva, compare una misteriosa ed eterea figura femminile: Lorenza Feliciani, che, proprio in questo monastero, finì gli ultimi giorni della sua avventurosa vita. La donna fu moglie e compagna del Celebre Conte Cagliostro. Nata a Trastevere, in via delle Grotte, da un’umile famiglia, intreccia giovanissima, a soli quindici anni, la sua vita a quella del Conte, divenendo per tutti Serafina Cagliostro. La Carriera di Cagliostro, (alchimista, negromante, guaritore ed eretico) ha termine proprio per colpa di Lorenza, che, lo denuncia alle autorità ecclesiastiche, le quali, dopo averlo catturato, lo mandano prigioniero in una rocca fortificata in quel di San Leo. Nelle notti d'autunno, quando la città eterna è immersa nel sonno, lo spettro di Lorenza riemerge dalle pieghe dell'oblio, e ripercorre la stessa strada che fece quel fatidico giorno in cui tradì l'amato marito. Con aria di pentimento giunge in

I Fantasmi del Castello di Drottningholm

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Il castello di Drottningholm, a Stocolma, residenza dei reali di Svezia Sarebbe infestato dai fantasmi. Ad affermarlo non sarebbero gli acchiappafantasmi di turno ma, bensì Lei, Silvia Regina di Svezia consorte di Re Carlo XVI Gustavo. La sovrana durante un’intervista rilasciata all’emittente televisiva SVT1, la principale emittente televisiva Svedese, ha dichiarato che all’interno della reggia, una splendida costruzione del 17° secolo, si manifesterebbero i fantasmi: " Nel castello di Drottningholm, residenza della famiglia reale, percepiamo la loro presenza. Sono piccoli amici, i fantasmi. Sono sempre amichevoli, ma hai comunque la sensazione chiara, a Drottningholm, di non essere completamente solo ". Dello stesso parere, sua cognata, sua altezza la principessa Cristina, Sorella di Re Carlo, la quale dichiara che all’interno della residenza, si percepisce una grande energia, e che tal volta si manifesta, concretizzandosi in una vera e propria manifestazione Il castel

Santa Sabina e la Pietra del Diavolo - Roma

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Sul colle Aventino, della città eterna si trova una delle più belle e conservate basiliche del periodo paleocristiano. In questo luogo la vegetazione è rigogliosa e il profumo degli aranci contribuisce a rendere la basilica un posto unico e incantevole. Costruita sulla tomba della martire romana Sabina, la chiesa cambia il suo assetto per passare al barocco e successivamente al neo paleocristiano. Per la bellezza e il grande fascino è scelta dalle giovani coppie che vogliono convolare a nozze, coronando qui il loro sogno d’amore. All’interno della sacra costruzione, in un angolo a sinistra si trova una colonna tortile candida come la neve, su cui poggia una pietra nera come l’abisso. Questo misterioso macigno è conosciuto come " lapis diaboli " la pietra del diavolo. Di forma tondeggiante sulla sua superficie spiccano dei solchi che potrebbero far pensare a incisioni d’artiglio. Una leggenda del 1220 racconta che San Domenico, che a quel tempo soggiornava nella basilic

Una strega di nome Finnicella - Roma

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Chi non ricorda Finnicella, la bellissima maliarda del film "Mia moglie è una strega" interpretata da Eleonora Giorgi con Renato Pozzetto? Bene Finnicella non è un personaggio inventato, da Franco Marotta e da Laura Toscano per il film diretto nel 1980 da Castellano e Pippolo, ma è un personaggio veramente esistito, nella Roma del XV secolo. Finnicella il cui nome è riportato dalle cronache capitoline, potremmo definirla la capostipite delle streghe (dal latino "s trix", che significa uccello notturno) bruciate nel mondo, ree di esercitare le arti malefiche. La sua condanna al rogo, eseguita a Roma l’8 luglio 1424 sulla piazza del Campidoglio, segna l’inizio di quella che verrà poi indicata come la caccia alle streghe nel mondo vecchio e nuovo, segnando così uno dei periodi più bui, quelli in cui il braccio secolare di Santa Romana Chiesa si macchiò di innumerevoli crimini. Fu Innocenzo VIII, nel 1484, a dar via a questa crudele crociata con la sua bolla "

Matteuccia da Todi prima strega recatasi in volo al sabba di Benevento - Todi

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"Unguento unguento, mandame alla noce de Benevento. Supra acqua et supra vento et supra omne maltempo". Questa frase dai toni cupi e assai misteriosi, compare, per la prima volta, durante uno dei primi processi alle donne accusate di stregoneria in quel di Todi in Umbria. Matteuccia Di Francesco, questo il suo nome, viene definita una tra le prime strega arse al rogo, in Europa, il 20 marzo 1428. Matteuccia da Todi, originaria di Ripabianca, è stata la prima accusata di essersi recata in volo al sabba di Benevento, assistita dal diavolo Lucibello, grazie alla sopracitata formula e a un unguento composto di grasso d’avvoltoio, sangue di neonato e nottola cosparso su tutto il suo corpo. I verbali dei processi, redatti minuziosamente da un notaio incaricato e custoditi oggi nella biblioteca comunale di Todi, ci narrano le atrocità con il quale i carcerieri estorsero alla donna le confessioni dei suoi presunti delitti, tra i quali, al marito fedifrago che non solo tradiva la

Il Mistero del Tulpa - Tibet

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Secondo la mitologia tibetana il Tulpa è un’entità tangibile e visibile creata dalla fervida immaginazione di una persona dotata di mistici poteri. Definita anche "forma pensata o pensiero", la particolarità di quest’entità, è quella che può essere percepita e toccata da chiunque, e non solo da chi l’ha generata. Per far sì che un Tulpa possa esistere, in questo mondo, bisogna essere padroni di sistemi meditativi superiori come quelli di alcuni lama tantrici del Tibet. Essi grazie a lunghe e profonde meditazioni possono plasmare questa forma energetica dal mondo astrale affinché si trasferisca poi sul mondo fisico, prendendo forza e vigore da colui che l’ha creata. Una volta che la "forma pensiero" ha preso sostanza nel nostro mondo, può essere comandata a piacimento da colui che l’ha evocata, a patto però, che egli sia in grado di continuare a sottometterla. Tal volta accade che questa energia riesca a raggiungere un certo grado di consapevolezza evolvendosi e

Ruggero I d'Altavilla, e il Miraggio della Fata Morgana – Scilla (RC)

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Per rimanere incantati dal sortilegio della mitica Fata Morgana, non occorre recarsi in Cornovaglia ma basta passeggiare per le magnifiche coste Regine nei pressi di Scilla. Quando la temperatura dell’aria in prossimità del mare e minore dell’aria sovrastante, e cielo e mare sono perfettamente immobili, avviene un fenomeno di rifrazione molto particolare: in quel momento da Scilla, la Sicilia e   in particolare la città di Messina, appaiono vicinissime addirittura da poter distinguere i veicoli in movimento o le persone a passeggio per le strade, quasi come se si potesse toccarle. La leggenda, ci racconta che tale prodigio sia avvenuto la prima volta a causa di un sortilegio della Fata Morgana, la quale voleva convincere Ruggero I d'Altavilla, ultimo rampollo del nobile Tancredi, a conquistare la Sicilia, che in quel tempo era dominio degli arabi, servendosi della magia.   Il nobile Ruggero, mentre dall’alto della rupe di Scilla contemplava le coste siciliane, meta della su

Elizabeth Erzsebet Bathory, la Contessa Vampiro – Ungheria/Romania

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Se qualcuno credeva che solo Vlad III° Principe di Valacchia si divertisse a cospargersi del sangue delle sue vittime, si sbagliava. Anche la Contessa Elizabeth Bathory, la cui famiglia dominò nell’Europa centro-orientale, tra cui Romania, Ungheria e Polonia, aveva la stessa diabolica abitudine. Elizabeth era una donna fuori dai canoni per la sua epoca, alta e bella, il cui fascino non passava inosservato. All’età di 15 anni va in sposa a Ferenc Nádasdy , il cavaliere nero d’Ungheria , signore del castello di Csejthe in Transilvania. Durante le lunghe assenze del marito, per passare il tempo, complici alcuni suoi domestici e governanti, la contessa organizzava nel castello orge e giochi macabri, in compagnia di alchimisti e fattucchiere. Ella si divertiva a torturare i poveri villici, soprattutto donne, scorticandoli ed era convinta che il sangue delle vergini fosse per la sua pelle un tonico dalle magiche virtù. Furono seicento le sue vittime e quando la verità sulle sue nefandezze

Il Segugio Infernale - Bungay, Suffolk, (UK)

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Tra le tante leggende che popolano il folklore britannico, v’è n’è una molto inquietante, quella del "Hellhounds", il segugio infernale. Simili a grossi cani neri, con gli occhi rossi iniettati di sangue, queste terribili creature, spesso associate al diavolo, si manifestano in circostanze misteriose e la loro apparizione spesso preannuncia sventure. Secondo una credenza molto accreditata, ripresa anche dalla cinematografia e dalle serie Tv, tra cui Supernaturale, essi sarebbero gli araldi del demonio, preposti al recupero dell’anima umana, per trascinarla all’inferno quando si conclude l’accordo tra l’essere umano e il maligno, relativo alla vendita dell’anima in cambio di favori materiali. Pare che a Bungay, paese della contea di Suffolk, in Inghilterra, la sua presenza sia molto segnalata.

Il Fantasma del Castello della Lucertola – Apricale

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Nell’entroterra di Bordighera, percorrendo oltre dieci chilometri dalla costa, si arriva al Borgo di Apricale, che fu fondato dai conti di Ventimiglia, approssimativamente verso il X secolo d.c.. In posizione dominate fa la sua bella vista il Castello detto della Lucertola, anche esso del X secolo, attorno al quale si è sviluppato il resto del borgo. La fortificazione, che fu rimaneggiata nei secoli successivi, vide avvicendarsi diversi proprietari a seconda del periodo storico. Attualmente è di proprietà del Comune e al suo interno, oltre a essere conservati documenti e reperti, si tengono importanti eventi culturali e mostre. La storia del Castello s’intreccia con vicenda della bellissima contessa Cristina Anna Bellomo (1861-1904), che visse nel maniero a cavallo tra il 1800 e il 1900, il fantasma della quale si dice aleggi ancor oggi in quella che fu la sua ultima dimora. La sua vita ricorda un po’ quella delle principesse delle fiabe ma purtroppo senza il tradizionale lieto fine

Il Paese delle Cento Vedove – Cervo

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Il paese di Cervo, un villaggio medievale il cui nome è la trasformazione dal latino al volgare della parola Cervus, è stato certificato come uno dei Borghi più belli d’Italia. Il centro, che conserva ancor oggi mura e torri cinquecentesche, circondato da lussureggianti colline, si specchia imponente sul mare. I suoi abitanti erano prevalentemente dediti alla pesca, in particolare quella del corallo rosso della quale erano esperti raccoglitori. Fu grazie a questa loro particolarità professionale che i "Corallini di Cervo", noti in tutta la Liguria, finanziarono la costruzione della chiesa di San Giovanni Battista detta anche dei Corallini. Essi, partivano via mare sulle rotte del mediterraneo, luogo assai pericoloso all’epoca per le incursioni saracene, alla volta di Sardegna e Corsica al fine di ritrovare quello che era stato definito l’oro rosso del mare. I luoghi più ricchi di corallo venivano celati segretamente un segreto che gli stessi pescatori non confidavano nem

L’Ossario di Sedlec – Repubblica Ceca

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A 70 kilometri da Praga, nella frazione della cittadina Kutná Hora, Sedlec, si trova uno degli ossari più grandi d’Europa. All’interno della cripta, sotto la chiesa del cimitero, si trovano le ossa di circa 40.000 scheletri che creano un gioco d’arredamento di grande impatto emotivo. Nel 1278, un abate cistercense, dal suo viaggio in terra santa, portò a Sedlec una giara contenete terra del Golgota, che, fu dispersa sopra il cimitero. Da quel giorno molte persone provenienti da tutta Europa vollero che i propri cari fossero sepolti in questo luogo, al fine di ottenere per i defunti la redenzione di tutti i peccati. Nel corso dei secoli, le numerose ossa, furono accatastate nella cripta sottostane la chiesetta. Nel 1870, un artista tal František Rint, diede a tali ossa un ordinamento più artistico utilizzandole per creare composizioni decorative: sculture, candelieri, stemmi araldi e altro ancora. Il luogo è metà di migliaia di turisti, attirati da questa particolarità. Alcuni di