Maria Callas il Fantasma dell’Opera - Milano
Secondo i discepoli dello spiritismo, certi avvenimenti, che per molti passano del tutto inosservati, per altri invece possono essere traumatici. Spesso, questi traumi vibrano con tanta intensità mistica, da impregnare di "energia eterica" l’ambiente dove si sono verificati. Secondo tali teorie, quando il soggetto interessato, lascia le sue spoglie terrene per passare a miglior vita, il suo spirito rimane legato indissolubilmente al luogo, dove l’evento nefasto è accaduto. Nella bella Milano si racconta di uno spettro molto singolare, comparirebbe di tanto in tanto, nientepopodimeno che al Teatro dell’Opera: la Diva Maria Callas, la quale vita fu costernata di successi, amori, passioni e dolori. Stante i racconti si dice che il fantasma, della Divina cantante si manifesta all’interno del teatro e che tenti di spaventare gli ignari spettatori. A scatenare questa presenza sarebbe stato un episodio accaduto nel 1958: durante un’opera lirica la cantante sarebbe stata fischiata da un gruppo di loggionisti che non le perdonarono una stecca canora. Attribuire una data certa all’episodio rimane difficile in quanto alcune volte, durante le sue esibizioni, Maria Callas, veniva fischiata da una parte di pubblico che i maligni dicono, essere stato istigato dalla sua grande rivale Renata Tebaldi. Memorabile fu la Serata detta dei ravanelli, dove alcuni suoi detrattori, al termine di Traviata, gettarono sul palco, appunto dei mazzi di rossi tuberi in segno di scherno. Un'altra versione di questa legenda vuole che l’episodio dei fischi non si sia svolto alla Scala di Milano, bensì al Teatro dell’Opera di Roma nel gennaio del 1958 durante il primo atto della Norma di Bellini. Rientrata a Milano, la cantante, ancora adirata per quanto accaduto nella capitale, si trovò ulteriormente osteggiata dall’allora Sovraintendente, alla Scala, Antonio Ghiringhelli. Gli esperti ci dicono che alla base di queste apparizioni ci sarebbe il risentimento della Diva di non essere stata apprezzata, in vita, come avrebbe invece meritato. Secondo una studiosa milanese, che organizza tour dei fantasmi a Milano, i malumori della Callas con il Sovrintendente Antonio Ghiringhelli, erano dovuti al fatto che quest’ultimo, pare, non apprezzasse il timbro della sua voce (giudicata troppo metallica). La leggenda vuole che questo, sia uno dei motivi per cui il suo spettro infesta ancora il teatro meneghino. "Nonostante i suoi detrattori," ci dice l’esperta: "la Callas riuscì, in seguito, a fare della sua permanenza alla Scala un "periodo d'oro", non solo per la sua carriera ma anche per la storia del teatro lirico". Altre versioni, invece affermano che lo spettro del teatro dell’opera, non sarebbe da attribuire alla Callas ma ad altra Maria, la Malibran famosa soprano dell’ottocento.
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